La storia di Sara e Alessia Michielon (Ruote libere)

In questa puntata parliamo con due sorelle, Sara e Alessia Michielon. Che ci parleranno del loro progetto “Ruote libere” e la loro voglia di rendere il settore turistico più inclusivo.

Trascrizione

Questa trascrizione è stata scritta da Damir Chernichenko. Se vuoi aiutare anche tu con le trascrizioni del podcast contattaci!

 

[SIGLA INTRO: Musica, canzone con testo

“I just know you got that somethin’,
That somethin’,
Somethin’ special ‘bout you!”]

Allison Dye:
Ciao a tutti e benvenuti al podcast ‘Ma non sembri malata’, io sono qui con Nicole e oggi abbiamo due ospiti davvero speciali, abbiamo Sarah e Alessia. Ciao! Siamo contentissime di avervi qui con noi, vero Nicole?

Nicole Calvani:
Assolutamente sì, assolutamente sì, sono super contenta e vorrei iniziare a chiedervi innanzitutto chi siete? Da dove venite? Come vi chiamate?

Alessia Michielon:
Noi veniamo dal Veneto.

Nicole Calvani:
Che bella Veneto. Dove?

Alessia Michielon:
In provincia di Treviso.

Sarah Michielon:
È un piccolo paesino il nostro, Pederoba.

Alessia Michielon:
Pederoba vicino a Posagno.

Sarah Michielon:
Posagno.

Alessia Michielon:
Posagno, Croato. Valdobiadene.

Sarah Michielon:
Valdobiadene. Il Prosecco. La zona del Prosecco.

Nicole Calvani:
Ti ci ho pensato.

Sarah Michielon:
Sì, di solito è la cosa più conosciuta da noi. Io sono Sarah.

Alessia Michielon:
Io sono Alessia.

Sarah Michielon:
E siamo due sorelle. E niente, noi adesso stiamo ideando questo nostro progetto che si chiama Ruote Libere per aiutare diciamo…

Alessia Michielon:
Aiutare anche altre persone in carrozzina per non sentirci dire tu stai fuori perché non è accessibile come ci è capitato.

Nicole Calvani:
Eh, purtroppo possiamo capirvi. E il vostro progetto è un progetto bellissimo. Da dove è partita questa idea di questo progetto? Quale progetto è? In che consiste?

Alessia Michielon:
Beh, è partita da una vacanza in Toscana. Beh, consiste di andare a visitare i luoghi e testare se è accessibile, visitabile o inaccessibile.

Sarah Michielon:
L’Alessia è una ragazza su ruote.

Alessia Michielon:
Ho una paralisi cerebrale infantile dalla nascita. Quindi sono dotata di quattro ruote.

Sarah Michielon:
E quindi sì, non è sempre facile, come sapete, nel senso accedere a qualsiasi luogo, che sia un luogo culturale, un ristorante, un albergo, qualsiasi cosa. E quindi noi appunto da questa vacanza in Toscana ci siamo trovate che volevamo vedere dei musei e però c’era la possibilità di entrare solo per me e non per l’Alessia con le ruote. E quindi era abbastanza brutto che lei dovesse aspettarmi fuori. E siccome è una cosa che ti disumanizza molto, nel senso che ti fa sentire davvero diverso, il nostro sogno sarebbe quello di evitare queste sensazioni anche ad altre persone. Quindi noi adesso ci stiamo impegnando a testare dei luoghi culturali, stiamo iniziando dal Veneto, e testiamo l’accessibilità.
I luoghi che visitiamo dopo li suddividiamo in base all’effettiva fruibilità. Quindi se tu puoi visitarlo tutto con la carrozzina da solo e c’è il bagno, è un luogo accessibile. Se invece puoi visitarlo solo in parte, quindi magari accede al primo piano del museo, però non c’è l’ascensore per salire di sopra e non puoi usare il bagno, è visitabile perché tu comunque puoi visitarlo in una parte e invece se proprio non ci puoi entrare lo classifichiamo come inaccessibile. E quindi adesso il nostro progetto è quello, noi adesso abbiamo un portale che si chiama www.luoghiculturaliaccessibili.it in cui andiamo ad elencare tutti questi luoghi con appunto il grado di fruibilità e anche ognuno ha alle descrizioni, diciamo, dei possibili ostacoli e degli ausili, in modo che tipo, con l’Alessia vogliamo andare a Bassano, vogliamo visitare un museo, entriamo nel sito, vediamo a Bassano ci sono questi musei accessibili, aspetta che andiamo, perché se no, vi racconto, siamo andati una volta al museo di Hemingway a Bassano. E cosa è successo?
Siamo arrivate con la macchina e…

Alessia Michielon:
Era inaccessibile.

Sarah Michielon:
Siamo arrivate e abbiamo chiesto se possiamo entrare, loro ci hanno detto che c’erano le scale per entrare ma…

Alessia Michielon:
Tutto il resto è inaccessibile.

Sarah Michielon:
E noi abbiamo detto che se non possiamo entrare cosa ce ne facciamo. E quindi siamo dovute tornare indietro. E quindi vorremmo cercare di limitare questi eventi.

Nicole Calvani:
Insomma, perché alla fine… brava brava esatto questo c’è da dire è una cosa bellissima è una cosa bellissima quel che fate ed io e Allie siamo onorate oggi di avervi qui per intervistarvi direttamente a voi per chiudere direttamente a voi e l’altro giorno ho fatto caso voi siete anche tanto attive su Instagram giusto?

Sarah Michielon:
Ci stiamo provando ad impegnare ad essere attive si.

Nicole Calvani:
Attive sì No, beh dai, vedo che siete abbastanza, insomma, siete anche brave.

Sarah Michielon:
Grazie.

Nicole Calvani:
Cioè, insomma, ho visto anche l’altro giorno, adesso ce la posso fare, forse me lo ricorderò. Avete fatto un sondaggio tra l’ascensore e un montacarichi, cioè, aiutatemi.

Sarah Michielon:
Praticamente quali erano le differenze tra ascensore e montacarichi perché spesso vengono confusi e non si sa benissimo la differenza. Quindi tipo anche tanti luoghi non sanno che paradossalmente per superare dei gradini basterebbe mettere un montascale, un montacarichi diciamo per aiutare le persone con le ruote a salirlo quindi paradossalmente ci sono tante cose che…

Alessia Michielon:
Che magari i luoghi non lo sanno niente.

Nicole Calvani:
Esatto, esatto. E questa la trovo una cosa bellissima, che comunque anche tramite i social, comunque quello che fate abbastanza non è facile, perché comunque viaggiate e sarete stanche morte a fine giornata e in più comunque dovete anche vestire diciamo la parte virtuale. Immagino che non sia neanche facilissimo anche magari quando mi trovate di fronte a brutte esperienze perché Spesso anch’io faccio uso della sedia e spesso mi è capitato che purtroppo non sono riuscita ad accedere ad alcuni luoghi, sia culturali che non, e spesso appunto bisogna diciamo ingoiare la cosa, no?

Sarah Michielon:
Ma paradossalmente le strutture non si rendono conto che in realtà è un’opportunità anche per loro se rendono i luoghi accessibili, perché comunque hai una parte di clientela differente che quindi può pagarti, nel senso può essere un investimento per loro comunque rendere il luogo accessibile, perché sai che ti apri la possibilità di avere tante altre persone che possono venire a visitarti, quindi anche loro potrebbero trarne vantaggio. Solo che non c’è ancora, detta in parole povere, non c’è ancora, come si dice, questa mentalità di investire su questa tipologia di turismo.

Nicole Calvani:
Esatto concordo pienamente concordo soprattutto in luoghi culturali ecco insomma ho visto che proprio non non c’è neanche una minima proprio iniziativa è come se ci fosse del oddio questa è la mia visione poi magari posso sbagliarmi però come se ci fosse quasi del menefreghismo perché alla fine diciamo che è anche un po’ quello, poi per carità il discorso che per aggiungere questo ci vogliono soldi, ok va bene ci vogliono soldi ma poi dopo ne fai di più, no? Perché è conveniente come hai detto tu, quindi nel senso non riesco a capire perché alcuni luoghi ancora, nonostante magari devono fare davvero piccole cose, anche solo aggiungere una rampa, no? Eppure non lo fanno. E questa è davvero…

Sarah Michielon:
Ancora la concezione che questo possa essere un investimento, la vedono ancora come un obbligo, come una cosa che può.. Ma sai cosa penso? Che è anche tutta una concezione dietro che deve essere modificata. Perché comunque per anni, basta pensare anche solo fino a 60 anni fa, i disabili venivano visti come una cosa da nascondere, come una cosa che non andava bene. E quindi c’è ancora la rimanescenza di questa mentalità. Quindi magari si fa ancora fatica a capire che in realtà ci sono dei disabili che in realtà magari cognitivamente non hanno nessuna difficoltà, hanno solo delle difficoltà a livello fisico.
Che quindi possono tranquillamente, come tutti, fare le altre cose. Invece c’è ancora una buona ignoranza, non come cattiveria, ma come una cosa che non sai. Finchè non riusciamo a scardinare questa mentalità, faremo fatica a far percepire che rendere un posto accessibile a un investimento, non solo per un disabile, ma per tutti, come si diceva, per uno che si è rotto una gamba, per un vecchietto, semplicemente per uno che è stanco.

Nicole Calvani:
Esatto, e voi beh, nei fatti avete iniziato proprio a, diciamo, come si dice, a iniziare a cercare magari di cambiare un attimo la mentalità delle persone, a smuovere qualcosa anche. Vi è capitato che magari siete andate in qualche luogo, avete lasciato qualche impronta vostra?

Allison Dye:
Sì, sarebbe interessante sentire.

Sarah Michielon:
C’è Dino che inizia a ululare. Eravamo andate alla gipsoteca del Canova, a Posagno, che è vicino a casa nostra, e praticamente loro avevano fatto una cosa bella. C’è la gipsoteca, che è dove sono contenuti tutti i gessi del Canova, che è una parte accessibile, l’ala ottocentesca. L’ala scarpiana invece no. E loro hanno fatto, al di là del chiostro, uno spazio che si chiama Canova Experience, dove ti permettono tramite gli Oculus, tramite la realtà virtuale, di accedere virtualmente ai luoghi dove tu in carrozzina non puoi andare.
Quindi ti puoi per esempio vedere tutto il discorso della casa del Canova, l’Ala Scarpiana. Però paradossalmente per accedervi c’era tutto Ghiaino. E quindi sì, perché se tu non guidi una sedia a ruote o magari non…

Nicole Calvani:
È un disastro.

Sarah Michielon:
Pensi non ci sono le scale, non è un problema. Invece il ghiaino è un bel problema.

Nicole Calvani:
Mamma mia.

Sarah Michielon:
Le avevamo consigliato appunto di mettere delle pedane, bastano anche solo delle piastrelle in modo da riuscire a superare il ghiaino e ci hanno ringraziato per il consiglio perché praticamente loro non… Non sapevano che poteva essere un problema il ghiaino, logicamente. E quindi è stato positivo, vero Ali?

Alessia Michielon:
Una delle tante cose.

Nicole Calvani:
E avete già in mente la vostra prossima tappa? Quale sarà? Ovviamente non chiedo spoiler, però insomma, io che sono curiosa come un… ecco.

Allison Dye:
Pure io.

Nicole Calvani:
Però avete già in mente, avete già pianificato oppure siete in pausa?

Alessia Michielon:
La prossima cosa sarà Padova.

Nicole Calvani:
Che bello, ho ricevuto lo spoiler allora.

Alessia Michielon:
Andiamo al museo della medicina.

Nicole Calvani:
Che bello.

Alessia Michielon:
Poi andiamo all’orto botanico.

Nicole Calvani:
Bellissimo, bellissimo, ci sono stata un po’ di tempo fa.

Allison Dye:
Io no, quindi vi guardo e ci vado virtualmente insieme a voi.

Nicole Calvani:
Eh, ma pure io probabilmente, perché non me lo ricordo tanto, sinceramente, quindi sì, più che volentieri, però bello, bello, bello.

Allison Dye:
Sì, mi piace che non solo hanno ascoltato il vostro consiglio, ma in più hanno proprio agito, facendo ciò che avete consigliato, è una cosa bellissima. Anche perché, come avete detto, tante persone è per l’ignoranza e devo dire che onestamente io non capivo bene quanto era inaccessibile il mondo. Lo sapevo perché ho degli amici in carrozzina, eccetera eccetera, ma finché non ho usato io stessa la carrozzina non ci ho fatto molto caso.

Nicole Calvani:
Finché poi non l’hai provato tu, anch’io uguale, anche io uguale, purtroppo anch’io uguale. C’è da dire che tante cose non non ci avevo fatto caso finché poi non l’ho provato sulla mia pelle.

Allison Dye:
Sì.

Nicole Calvani:
E appunto è molto importante come dice Allie quello che fate voi, è davvero importante.

Sarah Michielon:
Grazie. E infatti anche c’è la nostra amica, la Francesca, che è una nostra cara amica che viene a farci le foto quando andiamo in giro. E lei, anche lei, ci ha detto che da quando viene via con noi sta molto più attenta a certi dettagli che, logicamente, prima non ci faceva caso. Nel senso, se non…

Alessia Michielon:
Se non hai il problema, certe cose fai fatica a notarle. Se hai il problema stai più attenta.

Nicole Calvani:
Esatto esatto è proprio cioè non importante è importantissimo e io mi auguro che questo lavoro che voi fate perché alla fine anche è un lavoro giusto perché vi prende anche comunque certo è una cosa bella perché comunque visitate luoghi per il vostro piacere però nello stesso tempo vi prende anche parte del vostro tempo eh sì quindi è è una specie di lavoro diciamo no? Se non un lavoro vero e proprio.

Sarah Michielon:
Diciamo che lo facciamo per passione, speriamo di riuscire a svilupparlo per bene. Alessia Michielon: In modo più ampio.

Nicole Calvani:
Ma io sono sicura invece di sì, perché pian piano ora troppo non è facile far capire diciamo alcune cose appunto magari a persone che non sono nella… in una situazione nostra così simile mamma mia che italiano che ho appena usato non ci fate caso.

Allison Dye:
Tranquilla.

Nicole Calvani:
Una situazione simile alla nostra oppure che conoscono qualcuno come nel caso di Allie insomma e quindi avete anche tanta pazienza devo dire perché Insomma, comunque quando andate a visitare, immagino parlerete anche con chi lavora lì, vi confronterete, magari non sempre, però ogni tanto vi capiterà, giusto?

Sarah Michielon:
Sì, quando c’è l’occasione sì.

Nicole Calvani:
Quindi ecco, io direi, cioè al di fuori lo vedo anche come un bel lavoro, ecco. Cioè in modo positivo e non negativo, cioè è una cosa positiva ovviamente, non è che poi magari scusa ogni tanto mi correggo per… non ci fate caso.

Allison Dye:
Tranquillissima.

Sarah Michielon:
Un’altra novità! Perché adesso per aumentare ancora di più il lavoro adesso fra poco ci va anche online un vlog.

Nicole Calvani:
Davvero?

Sarah Michielon:
Sì perché siccome sul portale che abbiamo definito l’accessibilità dei luoghi, quindi tramite delle cose più tecniche tipo l’ingresso, se è a livello o non a livello, se c’è il bagno, Però ci rendiamo conto che magari, non essendoci l’esperienza dettagliata, magari non c’è quel fattore umano che si riesce a trasmettere e quindi magari non riusciamo neanche ad essere troppo dettagliate con le difficoltà che ci possono essere o invece le cose belle che abbiamo trovato. E quindi fra poco uscirà questa cosa. a queste informazioni che già diamo inseriamo anche proprio la parte più esperienziale di articolo in modo che magari tu che vuoi andare a visitare sei sicuro di quello che vai a trovare nel senso vogliamo cercare di evitarti il più possibile le brutte esperienze magari leggendo anche. Per aumentare ancora di più l’amore di lavoro.

Nicole Calvani:
Spettacolare, spettacolare, bellissimo come cose, sono super felice dello spoiler, guarda l’adrenalina. Bello, bello, bello, bravi, bravi, bravi, davvero, complimenti, non è possibile più altro perché davvero siete ammirevoli.

Allison Dye:
Poi come hai detto tu, fino ai piccoli dettagli, dall’ingresso in poi, perché magari c’è uno scalino davanti, no? Sono stata in gelateria un paio di settimane fa ed era accessibile, c’era scritto anche sulla porta, ma c’era uno scalino, non fa niente, c’era mio padre che mi ha aiutato con la carrozzina, però quando stavamo uscendo ci eravamo dimenticati dello scalino. e quindi stiamo andati giù. Io avevo il cono di gelato, abbiamo fatto un piccolo salto per lo scalino e mi è caduto il gelato proprio per terra. C’è proprio un cono vuoto in mano.
Però quei piccoli dettagli poi fanno tanto, no? Quindi quel blog non vedo l’ora di vederlo perché davvero… Così quando mi faccio un bel viaggio in Italia, di nuovo, Vedo il blog così non avrò più esperienze simili.

Sarah Michielon:
Speriamo, dai.

Nicole Calvani:
No, esatto.

Sarah Michielon:
A volte è segnalato che c’è il bagno accessibile, magari c’è lo stemma, diciamo. Però entri e cosa succede, Ale? Non ci sono i maniglioni.

Alessia Michielon:
Per fortuna c’era la finestra…Mi sono attaccata sulla finestra.

Nicole Calvani:
No c’è assurdo sì anche questo purtroppo succede molto spesso che dicono si è accessibile e poi alla fine poi non c’è nulla di c’è uno dove si appoggia infatti però mamma mia santa.

Sarah Michielon:
L’ultima volta lei si era aperta la testa.

Alessia Michielon:
Perché tipo vicino al maniglione, sopra avevano messo..

Sarah Michielon:
Un coso di porta salviette in ferro.

Alessia Michielon:
Per sbaglio mi stavo appoggiando…tac.

Nicole Calvani:
Nooo Mamma mia, posso immaginare, che dolore.

Sarah Michielon:
E quante ** non ha tirato

Allison Dye:
Mamma mia…poi i bagni.

Sarah Michielon:
Con le salviette disinfettanti.

Alessia Michielon:
Per fortuna la nostra fotografa, non la conoscete e impegnata, per fortuna aveva le salviette disinfettanti. E mi ha pulito.

Nicole Calvani:
Menomale, infatti. È riuscita ad aiutarti, diciamo, in qualche modo.

Allison Dye:
Sì, mamma mia.

Nicole Calvani:
Però è pericoloso, comunque, perché magari qualcuno boh, magari, Mamma mia, non posso… a me viene… è bello anche voi come la prendete, vi ammiro soprattutto, perché comunque la prendete sorridendo. Non è che vi ci arrabbiate particolarmente, almeno quello che posso vedere da occhi esterni, sui social. Io la vedo così.

Sarah Michielon:
Sì, perché alla fine bisogna sempre prenderlo un attimo, Tipo anche qua, il fatto della salvietta che l’ha messo là. Alla fine è stato… Pensavano di fare una cosa carina, invece alla fine… Sono quelle cose che pensi di far bene, invece alla fine non è così.
Però lo fai magari con buone intenzioni. E quindi, sapendo, basta solo farglielo notare e dopo sì. Pensiamo che andare con calma, gentilezza, nel senso non in modo spocchioso, magari puoi ottenere più cose, no Ale?

Nicole Calvani:
Concordo. Complimenti davvero.
Sono innamorata di voi. Cosa devo fare? Mi avete fatto tirare fuori la mia toscanaggine, scusate.

Allison Dye:
Siete bellissime, assolutamente. Infatti si sente anche dalle voci durante questa registrazione che sorridete tutto il tempo, perché quando sorridono le persone si sente nella voce e proprio portate un sacco di gioia, secondo me, ovunque andate.

Sarah Michielon:
Grazie.

Nicole Calvani:
Lasciano a loro un bell’impronta. Sì, mi piace dire impronta. Oggi sono fissata con la parola impronta. Ecco. Grazie di cuore per essere state con noi.
Domanda. Su quali portali social siete? Dove vi possono seguire chi sta ascoltando questo podcast o chi sta anche vedendo magari perché possono anche sicuramente vederlo tramite le storie Instagram e tutto.

Allison Dye:
Esatto.

Sarah Michielon:
Vai tu?

Alessia Michielon:
Beh, su Instagram?

Sarah Michielon:
Siamo ruote.libere.

Alessia Michielon:
Su Instagram? Su Facebook?

Sarah Michielon:
Sempre ruote libere.

Alessia Michielon:
Su YouTube?

Sarah Michielon:
Sì, siamo sempre ruote libere. Il nostro sito invece è luoghiculturaliaccessibili.it.

Alessia Michielon:
No, dopo.

Sarah Michielon:
E basta il vlog, fra poco diremo…

Alessia Michielon:
Il vlog uscira… speriamo breve.

Sarah Michielon:
Sì.

Allison Dye:
Non vediamo l’ora.

Nicole Calvani:
Anche noi, anch’io.

Sarah Michielon:
Aperto ruote libere tranne sul sito che invece ci chiamiamo luoghi culturali accessibili.

Allison Dye:
Ok, perfetto.

Nicole Calvani:
E allora è facilissimo, perfetto, perché sai alcuni hanno nickname diversi e in qualche no, e invece dai, vuoi tutte ruote libere tranne appunto il sito, perfetto.

Sarah Michielon:
Il sito diciamo che ha la parola chiave nel dominio. Ecco, luoghi culturali accessibili.

Nicole Calvani:
Bene, bene. Grazie di cuore per essere state con noi oggi. Grazie a voi.

Allison Dye:
Sì, continuate così, davvero. Siete meravigliose.

Nicole Calvani:
E vi aspetto in Toscana, ma anche in Alto Adige perché io faccio su e giù, quindi…

Sarah Michielon:
Beh, se ci vuoi trovare la a metà strada, ci trovi in Veneto.

Nicole Calvani:
Assolutamente, assolutamente. In Veneto, anzi, ci devo venire, quindi più che volentieri.

Allison Dye:
Che bello, che bello.

Alessia Michielon:
Così la conosci anche l’altra, la nostra fotografa.

Nicole Calvani:
La Francesca, ora mi sono ricordata già il nome.

Alessia Michielon:
Francesca, che oggi purtroppo non la vedi, non la senti.

Sarah Michielon:
Non la senti, brava.

Nicole Calvani:
Grande, brava, brava. Io invece non ci avrei fatto caso, per essere sincera. Grazie di cuore.

Allison Dye:
Grazie di cuore, ragazze.

Sarah Michielon:
Grazie a voi.

Allison Dye:
Un abbraccio a tutti!

Sarah Michielon:
Ciao!

Alessia Michielon: Ciao!

Allison Dye: Ciao!

Nicole Calvani: Un abbraccio!

[SIGLA OTRO: Musica, canzone con testo

“I just know you got that somethin’,
That somethin’,
Somethin’ special ‘bout you!”]

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