Parliamo con Paola Turbian della grassofobia

In questa puntata con Paola Turbian parleremo dei pregiuzi sul peso. E ci racconta della sua esperienza con la grassofobia vissuta sulla sua pelle.

Trascrizione

Questa trascrizione è stata scritta da Alessandra Vallera. Se vuoi aiutare anche tu con le trascrizioni del podcast contattaci!

 

[SIGLA INTRO: Musica, canzone con testo

“Somethin’ special don’t know why,

Somethin’ special that I like about you,

About you, 

There’s a mystery entwined somethin’ bigger to define about you, 

About you…”]

 

Allison Dye: Ciao a tutti e benvenuti al podcast “Ma non sembri malata” Io sono Allie

Nicole Calvani: E io sono Nikita

Allison: E oggi abbiamo qui, di nuovo con noi, Paola Turbian. Benvenuta Paola!

Paola Turbian: Ciaoooooo! Sono ancora qui, non me ne vado più! Eheheheheheh

Allison: Siamo felicissime

Nicole: Ma a noi va bene eh!

Allison: Infatti, infatti sei sempre benvenuta.

Nicole: Esatto

Allison: E insomma oggi sei tornata per trattare un altro argomento ancora, un argomento molto importante che ci teniamo, a cui ci teniamo tanto noi. Vorresti introdurre tu, magari fare l’introduzione di questo argomento che tratteremo oggi insieme

Paola: Eh, oggi Allie, tratteremo l’argomento dell’obesità e della grassofobia, una tematica che sono molto orgogliosa di parlarne, ehm, ci tenevo molto a farlo perché…Perché non tutti ne parlano, perché parlarne fa bene, 

Nicole: Brava

Paola: Fa bene e non ho mai parlato di questo. Io sono una persona obesa, insomma chi mi segue nei reel, insomma è evidente ehm, ehm non ho mai parlato di questo perché lo trovavo umiliante e già questo, e già questo è tutto un dire, potremmo finire qui la puntata

Allison: Si da questo partiamo con la grassofobia interiorizzata, quindi nelle tue esperienze, tu fin da da piccina hai avuto delle esperienze di grassofobia perché tutte le persone lo passano perché abbiamo detto anche prima, chiacchierando, che nella cultura stessa la grassofobia è molto diffusa 

Nicole: Mamma mia

Allison: quante volte sentiamo la frase “Ma mangi ancora?” O “Ma non mangi abbastanza”. Sempre commenti sul mangiare, sul peso eccetera…

Paola: Esatto.

Allison: Vorresti magari partire e condividere le tue esperienze da piccina, che ti hanno.,. che sono rimaste con te fino ad oggi

Nicole: Tipo i commenti

Paola: Certo beh ma le mie esperienze da piccina non sono tanto diverse da quelle di tutti, cioè voglio dire

Nicole: Mmh, mmh.

Paola: Ma quello che penso che tutti, che a tantissimi ragazzini succede 

Allison: Si

Paola: Ed è proprio per quello che anche ho deciso di parlarne no? Perché quando sei piccolo iniziano cioè, magari io ero leggermente, ero cicciottella, quel cicciottello piccolo, che non vuol dire grasso ok? Leggermente cicciotello, paffutella ok? Paffutello, paffutello non è grasso, ma noi a un bambino paffutello, quando sei piccolo e sei paffutello i compagni iniziano a prenderti in giro perché dicono cicciona, grassona ecc ecc e questo crea in me, ha creato in me una vergogna no? Una paura, una vergogna e una rabbia che poi negli anni è rimasta un po’, ehm, e io dico sempre che non si dice mai a un bambino ma neanche qualcuno neanche gli adulti non dovrebbero di certo, cioè, lasciamo stare là il bullismo perché i bambini tra di loro ancora esistono ancora Esistono bambini che si offendono tra di loro chiamandosi grasso eccetera eccetera e questo non va bene e anche il bullismo è un argomento delicato poi sì…sì.

Allison: Infatti purtroppo la grassofobia ha portato dei termini orrendi che non bisognerebbe utilizzare parlando di una persona No?

Paola: Esatto

Allison: Che è una cosa bruttissima perché la parola magra guarda caso non è diventata un’offesa ehm è proprio la grassofobia questa.

Paola: Esatto, esatto. Questa cosa entra dentro di te e non ti fa più essere felice di quello che sei, cioè insomma vorrei ricordare anche che appunto l’obesità è una conseguenza di tante cose, che può essere anche una disfunzione, allora una disfunzione anche a livello metabolico ad esempio, oppure… 

Allison: Sì 

Paola: Conseguenza di un trauma, di un disturbo post-traumatico da stress quindi, di un trauma che si è vissuto, o semplicemente il tuo organismo è fatto così e noi ci puoi fare una mazza ok? E quindi, e quindi è questo! Nella mia esperienza di andare in ospedale anche ti dico in giovane età, 20 anni, perché ero obesa e mi hanno classificato con i vari gradi di obesità e tutto quanto, ehm ho trovato dei dottori tristissimi, cioè che ti trattano un po’ come carne da macello, come se l’unico tuo problema fosse il fatto che mangi tanto e quindi, questo è l’unico problema. Mangi tanto, ti devi controllare, devi capire che ci sono cose che fanno bene e cose che ti fanno male, punto. Ma allora, zio bellino, quando ero piccolina no, cioè no perché adesso mi agito, quando ero piccolina perché nessuno me l’ha spiegato, cioè perché nessuno mi ha spiegato che dovevo mangiare ciò che mi faceva bene, ma quando mangiavo mi si diceva “Ah non ti sai controllare”, “Se continui così diventi grassa” e questo mi faceva sì paura, ma nello stesso tempo dicevo “Cavoli è vero, sono così, sono così” e mi sentivo umiliata dentro di me in questo no e percorrevo quella strada che poi effettivamente mi ha portato lì, poi ci sono alcune cose da precisare di quando si è piccoli. Allora, innanzitutto una volta si aveva questa abitudine di dare i bambini piccoli il ciuccio col miele, è un’abitudine SCONSIGLIATISSIMA che per fortuna adesso si fa molto meno perché i pediatri sono intervenuti, perché non solo..Allora quando piangi la mammina ti dà il tutto col miele, a me me lo davano da piccola…Anni fa era un’abitudine, succedeva a tutti, non solo a me ehm, e questo ciuccio col miele non solo ti danneggia i denti ancora prima che crescano ma, ti danneggia tutta la bocca, ma ti abitua al sapore dolce, cioè sei triste, allora hai bisogno del dolce.

Allison: Mhm

Paola: Per togliere questo abbinamento del tuo cervello, sono triste, il dolce mi dà serenità oh voi non sapete quanta lotta Io ho fatto con me stessa.

Allison: Mhm

Paola: Cioè una cosa pazzesca

Allison: Che poi c’è da dire che come hai detto tu, si faceva tante persone facevano questa cosa con il miele, ma come hai già spiegato 

Nicole: Esatto

Allison: Ci sono tanti motivi per chi ha problemi col peso, nel senso che magari avevi una predisposizione, magari un sacco di bambini hanno avuto il ciuccio col miele e non era un problema a lungo termine per tutti, ma tu avevi già qualche predisposizione, e quindi certo, meglio evitare, ma si può dire che non è colpa di nessuno! 

Paola: Poi c’è anche da dire una cosa, che chi fa body shaming sui social, ti dice “no io sono così, non sono colà”, è giusto dire sono così e me ne frego, è giustissimo dirlo, però è anche giusto, fare informazione, dire che a un certo punto è una malattia, cioè a certi livelli, insomma, è una malattia, e quindi piuttosto tutti questi dei discorsi perché non parliamo di più di capire cosa… per capire cosa ti fa bene, per capire come… come aiutarci ad autoregolarci tra cibo e emozioni, ad esempio, perché mangio se sono triste, mangio se sono felice, mangio se mi devo consolare, perché? Cosa c’è? Cos’è? Cos’è? Cos’è e quante persone, quante persone, anche persone magre hanno questa associazione. Perché non parliamo di questo, perché questo è la cosa positiva di quello che la malattia, cioè l’obesità porta, il fatto che ti fa, se tu vuoi dimagrire, perché io sono dimagrita due volte 45 kg e mi piace dirlo sinceramente, perché bisogna che la gente lo sappia, perché magari mi vede così e “perchè non fa una una dieta?” Già fatto, due volte, 45 kg, bene, e quindi non vuol dire che sono una persona che gli piace mangiare se ne strafrega di se stessa. No! Perché sono dimagrita due volte, 45 chili, e vi garantisco che ci vuole tanta fatica farlo e quindi dobbiamo, dobbiamo capire che quello che viene detto ci viene detto, ci influenza, e anche capire che l’abbinamento di emozioni con il cibo, a voi non è mai successo? Come cioè di mangiare perché siete tristi… o non so, chiedo.

Nicole: Io perché… No, oddio no, io no, forse no, devo essere sincera, anzi, io quando sono triste, mi si chiude lo stomaco, mi fa questo effetto qua.

Allison: Io se ho paura, se ho rabbia, se ho emozioni fra virgloette “un po’ più forti, negative”, allora perdo l’appetito però

Nicole: Esatto anche io

Allison: Però ogni persona appunto è diverso.

Paola: Esatto.

Allison: C’è chi, invece, io conosco, ho persone in famiglia che quando sono tristi, quando sono arrabbiati, cosa vogliono? Vogliono mangiare!

Paola: Certo.

Allison: Però nessuno dovrebbe giudicare il percorso di un’altra 

Nicole: Esatto

Allison: Cioè chi ha il problema di non voler mangiare per colpa delle emozioni e anche chi magari con le emozioni ha voglia di mangiare, cioè ogni persona appunto è diversa, e non bisogna giudicare perché non si sa cosa c’è dietro.

Paola: C’è una cosa positiva anche nell’obesità, nell’obesità, perché comunque ti insegna che le emozioni non ti devono condizionare. 

Allison: Mmm.

Paola: Non ti devono condizionare nel tuo modo di mangiare, cioè non ti devono condizionare troppo, le emozioni non possono essere più forti di te.

Allison: Mhmhm.

Paola: E quindi incidere troppo sul tuo corpo.

Allison: Certo. 

Paola: Dunque l’ho visitati e ti han fatto diventare quello che sei, però dimagrire e quindi per dimagrire per una questione di salute o di bellezza vorrei sottolinearlo perché si è belli anche se si è obesi tantissimo. 

Allison: Ovvio, sì.

Paola: Sì, quindi per una questione però di salute, non è una questione di bellezza ma di salute, bisogna dimagrire…

Allison: Mhmhm.

Paola: E come fai a dimagrire? Dimagrisci se, ehm ti dai una regolata, ma è anche brutto dire ti dai una regolata, se comprendi, cioè se vivi in maniera più serena e magari hai meno ansia perché l’ansia tipo a mangiare, la tristezza magari ti può far mangiare, a volte mangi per consolazione, la cosa che secondo me è più, sai cosa, in infanzia, secondo me tante volte eh quando non ti senti capito o comunque non ti senti ascoltato, ecco, la tua opinione non conta e allora inizi a mangiare… 

Allison: Mhmh

Paola: Perché è un modo per dire, per rifugiarti da qualche parte, perché lì esisti, perché li esisti..

Allison: Ti dà conforto, insomma… 

Paola: Esatto, e infatti è una cosa che… c’è anche l’abitudine, che se, allora io capisco, perché adesso i genitori sono già prontissimi perché l’obesità comunque è qualcosa che sta prendendo piede, nel senso ci sono tante più persone che sono obese rispetto una volta, e anche appunto dalle abitudini, dal fatto che ci si muove di meno, ehm adesso a volte lo sport non viene insegnato come un piacere di muoversi, ma come una competizione, perché se penso alla mia storia penso, penso anche, vedo anche questo lo sport io lo facevo da piccola però lo vivevo sempre come una competizione, non come un piacere di muovermi.

Allison: E se non vinci, allora non c’è più piacere…

Paola: Esatto

Allison: Quando invece il piacere dovrebbe essere il movimento stesso.

Paola: Esatto, il piacere dovrebbe essere il movimento stesso, il piacere sì. Poi volevo dire che mi è capitato anche di entrare in alcune associazioni che fanno del bene, e quindi che hanno aiutato tanta gente, dove appunto ci si parla e ci si confronta e ci si aiuta e ci si dà una mano per dimagrire, un po’ una specie di alcolisti anonimi, si può dire, sì, questo, boh, speriamo. Alcolisti anonimi ma…

Allison: Sì

Paola: ma in versione per dimagrire praticamente. Ma in queste…appunto 

Allison: Certo, certo 

Paola: Diciamo che in questi gruppi entravano anche persone che volevano dimagrire due chili non ce la facevano, per l’amor di Dio, dimagrire anche 2 kg c’è gente che fa una fatica micidiale, però anche questo è quello che dicevi tu prima, la grassofobia, cioè il fatto che appunto mi danno fastidio quei due chili in più, perchè ti danno fastidio quei 2 chili in più? C’è qualcuno che ti ha indotto a darti fastidio quei due chili in più, cioè tra le altre cose no? Perché appunto c’è stata gente che ha proprio sofferto, ho visto gente soffrire per perdere così giusto quei due chili in più, però io ci tengo a dire che perdere 2 kg e perderne 40 

Allison: Sì.

Paola: È veramente diverso, è tutta un’altra cosa.

Allison: Certo, certo come l’esperienza di ogni persona è diversa. Ho sentito tanti commenti pieni di pregiudizi verso chi è sovrappeso. Qui in America c’è un grosso problema con la grassofobia e anche chi è sovrappeso, e ho sentito una volta una ragazza che disse “O mamma hai visto quella persona, io non permetterei mai a me stessa di essere così tanto sovrappeso” e io mi son girata verso di questa persona e ho detto “Tu hai tutto un altro corpo, tu non sai come è vivere nel corpo di quella persona, può essere che loro hanno delle predisposizioni”

Paola: Esatto 

Allison: “E sei fortunata perché sei nata con il corpo che hai, non vuol dire che tu hai più valore di quella persona”

Paola: Sì, tutti valiamo, tutti valiamo anche le persone obese. E dopo comunque, eh scusate ma è stata una liberazione dire tutti valiamo, anche le persone obese, perché ehm uno ti vede non ti conosce ma siccome sei obeso già, eh, all’apparenza sei così quindi lui si fa tutto un film di come tu sei con, non so, come sei obesa farà fatica a camminare, non ti piacerà camminare, ma magari a me piace camminare anche se sono obesa, perché no? Perché non mi deve piacere camminare solo perché mi vedi col corpo così? Non è vero, cioè quindi ti fai tutto un film…gli obesi sono buoni, gli obesi sono simpatici, fanno tante battute, ridono tanto, ma chi te lo ha detto?

Nicole: Brava 

Paola: Ma è la stessa cosa che ne parlate voi in tantissime puntate che ho ascoltato, sui disabili no? Esistono questi pregiudizi, ecco, esistono anche sugli obesi, oppure aspettava anche quando ti trovi l’uomo “Ma così bello sta con te?”, “Ma no, ma… 

Nicole: Mamma mia.

Paola: Ma tutti i commentini, ……mi piace Nicole sentirti dire “mamma”

Nicole: Eh, ma perchè io avrei solo brutte parole capito da rispondere! Quindi cerco di censurarmi con un madò, così… 

Paola: “È troppo bello per te”! Cioè, hai capito? Perché una persona obesa deve stare con un altro obeso, allora è felice, cioè le persone sono felici perché quando c’è la coppia obesa “Ah, si sono trovati”, ma se lei obesa e lui no, o viceversa, “Ma perché stanno insieme?”. Ma poi è sempre la donna che paga no? Perché la donna paga due volte, per essere anche donna, oltre che obesa è anche donna, no? Perché l’uomo obeso è, vabbè, è un po’ più su di kg, è forte comunque, l’obeso è forte, la donna obesa non può essere forte perché deve essere gracile per natura per cui è un ossesso, un mostro, è una cosa veramente terribile no? Eeee, è così, questa è la mentalità comune non è la mia mentalità e la mentalità comune e cosa sai di che vita ha avuto quella persona lì, delle cose di questa persona, cioè che ha passato quella persona ma anche delle difficoltà che ha, insomma, cosa sai tu? Quindi basta, cioè tutti sbagliamo.

Allison: Bellissime parole Paola davvero, proprio belle e la grassofobia è proprio vero che esiste per tutti, anche io c’ho la grassofobia interiorizzata perché anche il pensiero che quando sono stata diagnosticata con la sclerosi multipla m’hanno detto che comunque essere sovrappeso causerebbe altri problemi no? E io mi sono sentita così fortunata e privilegiata di avere un peso diciamo, abbastanza sano, diciamo e in quel momento ho detto “Mamma mia, meno male!” E poi mi sono accorta “Ma è solo fortuna!” 

Paola: Vero. 

Allison: Non ho fatto nulla io, perché mi sento fiera? Non devo sentirmi fiera di questa cosa, perché alla fine è solo fortuna e quindi la grassofobia io la noto sempre dentro di me, anche Nikita sicuramente, perché come… come facciamo a non averlo quando esiste nella cultura… 

Nicole: Madonna, ma che dici, io quanto ero, tipo pesavo, ora vabbèh è un altro discorso, ne abbiamo parlato anche in altre puntate, ma quando insomma pesavo 60 kg su un metro e sessanta che, non è, cioè ero fuori… ero sovrappeso, ma di pochissimo eh, ma i commenti delle persone! Qua mi dicevano che ora… cercherò di usare termini più leggeri però insomma erano abbastanza molto più volgari “Ha un sedere gigante”, “Madonna che coscione” Ma coscione cosa? Che cioè 60 chili, non penso che se uno…cioè… io non so, e io ovviamente poi di conseguenza ci stavo male, quando mangiavo mi sentivo in colpa ,mi sentivo in colpa di quello che mangiavo e poi alla fine insomma ci ho lavorato su e tutto e poi vabbè è arrivata la malattia, bahm, è proprio un altro discorso ancora però…

Paola: Certo.

Allison: Se pensiamo noi certe cose, non immagino te! Cioè, davvero, non posso immaginare

Paola: Mah, è terribile, è una croce, anche perché è una malattia invisibile, anche l’obesità, nel senso che si vede ma non sai dentro a una persona obesa quante emozioni passano, e poi anche il fatto che uno ti dica “Ma tu mangi tanto”, “ti piace mangiare”, anche questo è qualcosa di grassofobico. Perchè uno che gli piace mangiare, il ciccione, passami, l’obeso gli piace mangiare. Ma cosa ne sai quanto mangia un obeso! Cioè, magari mangia perché poi tante volte dicono “Cosa mangi tu?”, gli dico cosa mangiavo “e mi pare normale quello che mangi” “Ah, davvero?” E allora? Adesso, cosa facciamo? Cioè ragazzi… oppure io mi sentivo in colpa perché magari mi capita la fame nervosa ma a chi non capita? Conosco persone magrissime che hanno la fame nervosa, che mangiano un chilo di pizza quando devono preparare, che ne so, una riunione, un power point con una presentazione e quindi voglio dire, perché devi rompere le scatole a me? Nel senso ho fatto due diete, cioè “e vabbè ma a volte non sono sufficienti!” Cioè ma tu tutto il mondo è qualcosa di pazzesco e comunque una donna è sempre peggio, perché anche quando tipo io mi sono sposata e mi stavo per sposare tanta gente fa “Ma non dimagrisci?”, “Non vuoi dimagrire?” Ma scusa c’era gente che faceva diete feroci perché quando ci si sposa si deve essere perfette ma…ma… Ma chi lo ha detto? 

Allison: Sei perfetta così, sei perfetta così io direi così, son perfetta così. 

Paola: Ahhahaha. Cioè, e dopo, e comunque è il senso di colpa che… che non ti fa parlare, è il senso di colpa distrugge. È umiliante. 

Nicole: Esatto.

Allison: E infatti volevo chiederti… cioè quando ricevi questi commenti provi vergogna? Provi sensi di colpa, no? 

Paola: Mamma mia…ma una vita… 

Allison: E lo sappiamo tutti che, cioè lo sanno, in psicologia si sa che quando si provano queste emozioni, soprattutto la vergogna, nella vergogna non si può agire perché la vergogna ci chiude in un certo senso

Paola: Esatto. 

Allison: Ci paralizza.

Paola: Non puoi migliorare se ti vergogni eh, perché se ti vergogni eh, è esatto, sei bloccato, oppure boh, sei a un Buffetti tutti guardano, dddio adesso devono vedere quanto mangio, allora ti tieni, non devi mangiare… ma tutti questi comportamenti qua, cioè ragazzi, cioè alla fine va a finire che magari ti viene mal di stomaco, che magari che cioè si peggiora perché poi non mangi niente quando gli altri ti vedono e poi mangi di nascosto, perché devi mangiare di nascosto, cioè voglio dire, è tutto un mondo, il senso di colpa, la vergona…è veramente qualcosa di tossico, dobbiamo liberarcene, soprattutto quando soffriamo di altre malattie che sono in comorbidità con l’obesità.

Allison: Esatto, c’è da dirlo, c’è da dirlo, esatto. 

Paola: Io soffro di sclerosi multipla e sono una persona anche obesa, e le due cose non vanno bene eh, sto già facendo di tutto per dimagrire ma non per… per bellezza, ma per migliorare eh… le mie condizioni di salute perché tengo a me stessa.

Allison: Perché tu sei bella così, c’è anche da dirlo. Cioè, sei bella così, non è non è un problema questo, cioè la società magari pensa diversamente ma noi dobbiamo cambiare questa idea di bellezza che alla fine è sbagliata…

  1. Esatto, e dopo è triste che comunque tante volte, cioè, ehm, ci sono tanti tante persone che stanno lavorando perché un disabile in carrozzina è bello, anche se il disabile è in carrozzina, e l’obeso è bello, no! Cioè è una cosa che proprio No!

Nicole: Beh ad esempio qui hai toccato un discorso, che è tipo quando, come quando sei in carrozzina e dicono, come quando ti dicono “Sei bella, hai un bel viso, però peccato che sei grassa!” Oppure…

Paola: Si.

Nicole: “Sei bello ma peccato che sei in carrozzina”, cioè capisci…

Allison: Esatto

Nicole: Proprio quasi la stessa cosa alla fine

Allison: Brava

Nicole: Cioè non è la stessa cosa ovviamente

Paola: Si esatto.

Nicole: Però purtroppo i pregiudizi…

Paola: Esatto. 

Nicole: Viaggiano vicino

Allison: Tipo paragonare, insomma, sì

Nicole: Esatto

Paola: Esatto, ma è tutta colpa dell’idea del bello!

Nicole: Brava.

Paola: del bello e del fatto che il nostro occhio percepisce una cosa bella, una cosa rotonda, equilibrata eccetera eccetera, secondo la teoria della Gestalt questa, ehm, e cioè, ragazzi… io capisco che l’occhio, che la tendenza umana dell’occhio sia questa, però…

Allison: Perché è stato insegnato così.

Paola: No, no, è anche una questione di percezione, cioè è una questione proprio degli studiosi psicologi, questo è uno studio psciologico che ho citato, che proprio dicono che l’occhio percepisce le forme in una determinata maniera, e la forma rotonda è associata al bello perché è gradevole all’occhio, okay, e dopo questa percezione è stata inculcata dappertutto praticamente. Ma io dico, ma se noi ragionassimo invece, mettiamo l’occhio nel cuore, voglio dire, se lo mettiamo nel cuore, cosa vediamo? Che ogni persona è bella, perché ha vissuto una storia, ed è rimasta viva nonostante la storia che abbia, che ha vissuto. Che lei sia magra, sia grassa, sia blu, verde, gialla, lei è bella perché è ancora viva e ancora testimonia la voglia di vivere e di esserci in questo mondo e quindi eh tutte le persone sono belle, basta.

Allison: Qua ci vuole un applauso.

Nicole: Esatto.

Applausi

Paola: E questa cosa qui dovrebbe essere insegnata già da piccoli no? Cioè, per l’amor di Dio, ci sono tantissimi progetti educativi che lo fanno, eccetera ecceter,a ma quanto le persone ci credono poi alla fine perché, perché da una vita il tuo compagno di classe ti prende sempre in giro, perché gli adulti stessi hanno di questi schemi mentali che, senza vederlo, lo danno, li trasmettono ai figli. Ora al giorno d’oggi…

Nicole: Esatto

Paola: Secondo me i genitori sono più formati su alcune cose, hanno anche più paranoie, perché io capisco, io non giudicherò mai nessun genitore perché io capisco che, ehm, si cerchi semrpe di  fare il massimo per i propri figli, il meglio, però la vita è quella che è, a volte sei stanco, ti esce la battutaccia e tuo figlio la sente o semplicemente hai le scatole girate e tuo figlio la sente. Non puoi essere sempre perfetto.

Allison: Ovvio, sì.

Paola: Il giudizio fa parte di noi, però se noi siamo consapevoli di quello che siamo, allora il messaggio che diamo può essere diverso, insomma, cioè… io ancora non ho visto tantissimi libri per bambini però magari mi sbaglio, magari ci sono e non lo so, che parlano di obesità, di queste cose qui, perché tantissmi, ci sono… è in aumento il numero di bambini con obesità Però anche lì cioè, quando arrivi dal dottore è un trauma! Perché comunque il dottore non usa parole semplici.

Allison: Eh.

Paola: E tantissime nutrizionista che io ho conosciuto, non usano le parole idonee… idonee per questa cosa, insomma.

Nicole: Sì, sì, professionali

Allison: Sì, sì.

Paola: Addirittura, qualcuno addirittura usa la terapia d’urto, cioè inizia ad insultarti per darti la motivazione a dimagrire.

Nicole: Madonna

Allison: Che brutto

Paola: È qualcosa di terribile. Invece ci sono poi delle nutrizioniste molto in gamba che prende…  vedono il problema dell’alimentazione, lo collegano alle emozioni no? A dire… E quindi quando vai dal nutrizionista ti prendono in considerazione tutto, non solo il tuo problema ma tutto il modo che tu hai di reagire, ti dicono magari cosa è meglio pensare in determinati modi, è meglio fare, e quindi questo ti calma, ti tranquillizza, ti dici “bèh allora non sono sbagliato” perché noi…i sensi di colpa… quanto ti senti male perché non ti sai controllare, e mangi, o quanto ti senti male perché anche se non mangi, non dimagrisci, magari perché hai i farmaci.

Allison: Sì

Paola: Eh perché c’è anche questo

Allison: Esatto.

Paola: Si ingrassa per i farmaci

Allison: C’è da dirlo.

Paola: Questo bisogna dirlo. 

Allison: Mhmhm.

Paola: E quindi cioè, perché… devi sentirti così tanto male, cioè hai già delle croci e in più devi sentirti ancora male, no… no… no, no, no, cioè basta, basta, basta queste cose qui. No, non si può.

Nicole: Concordo pienamente.

Allison: Concordo pienamente Paola, io non vedo l’ora che la parola grassa diventi sinonimo della parola bellezza.

Paola: Sì, anche io, anche se l’obesità è una malattia, l’obesità a certi livelli è una malattia, è ora che la gente consideri le persone malate, persone belle, che siano esse obese, siano esse in carrozzina, siano esse senza arti, siano esse come devono essere. Basta! Non sono persone meno amate, non sono baracconi da circo, cose strane, no, sono persone belle anche se sono così. La malattia ha una bellezza, fisica, perché comunica che tu ce l’hai fatta a sopravvivere, ad essere a questo mondo. e a continuare a vivere così, come sei e sei forte per questo.

Allison: Bellissime parole, davvero. Ringraziamo molto che sei stata qui in puntata con noi oggi a parlare di questo argomento davvero importantissimo ma non abbiamo neanche trattato fino in fondo ogni sfaccettatura di questo discorso, ma spero che i punti che abbiamo toccato In questa puntata possono far riflettere chi sta ascoltando e magari possa far venire fuori altri argomenti importanti collegati a tutto ciò che abbiamo detto. Ti ringraziamo molto, molto, Paola. Grazie di cuore.

Paola: Grazie a voi ragazze, e non ci dilunghiamo oltre, grazie mille.

Nicole: Grazie a te Paola.

Allison: Grazie mille a tutti voi che state ascoltando andare a seguire Paola Turbian sui social come “Viaggi di passione”, troverete anche il suo sito, così andate su Google cercate “Viaggi di passioni”, vedrete il sito, dove seguire lei e suo marito Giuseppe sui social… Eh, e insomma, grazie per averci ascoltate e mandiamo un abbraccio virtuale a tutti 

Paola: Abbracci!

Allison: Abbracci!

Nicole: Ciao!

Paola: Ciao!

 

[SIGLA OUTRO: Musica, canzone con testo

“Somethin’ special don’t know why,

Somethin’ special that I like about you,

About you, 

There’s a mystery entwined somethin’ bigger to define about you, 

About you…”]

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