Allison Dye e Damir Chernichenko domani si sposano, la storia

In questa puntata sentirete degli aggiornamenti importanti riguardo la storia di Allison Dye e Damir Chernichenko che si sposeranno il 20 Aprile, 2024.

Trascrizione

Questa trascrizione è stata scritta da Damir Chernichenko. Se vuoi aiutare anche tu con le trascrizioni del podcast contattaci!

[Sembra che l’audio va indietro, sentiamo un pezzo da una puntata precedente “La storia di Allison Dye e Damir Chernichenko”[

Nicole Calvani (Nikita):Avete dei piani per il futuro oppure vivete diciamo la vostra relazione giorno per giorno e non ci pensate tanto?

Damir Chernichenko: Direi che per me risponderei in tutti e due i modi sia che pensiamo al futuro ma allo stesso tempo direi che viviamo la relazione giorno per giorno perché comunque con la pandemia e tutto non puoi farti piani a lunga durata.

Allison Dye (Allie):Sì e direi che per ora il nostro piano è di stare insieme perché la distanza è difficilissima e in questo momento non posso dire ma se mi compro un biglietto posso andare in Italia semplicemente, no in questo momento non c’è neanche quella possibilità e quindi per ora il nostro piano è di andare avanti giorno dopo giorno. E speriamo che nel futuro potremo stare insieme o lì o qui.

[SIGLA INTRO: Musica, canzone con testo

“You’re stronger,
Much stronger,
Than they will ever be…”]

Allison Dye (Allie): Benvenuti al podcast Ma Non Sembri malata, io sono Allie!

Nicole Calvani (Nikita): E io sono Nikita!

Allison Dye (Allie): E oggi siamo qui con Damir, il mio fidanzato.

Damir Chernichenko: Ciao, salve a tutti, è un piacere essere qui.

Nicole Calvani (Nikita): Però stavolta non è lontano, precisiamo dov’è stavolta Damir.

Allison Dye (Allie): È qui difianco a me, per la prima volta in puntata, l’ultima volta che sei stato in puntata era circa tre anni fa abbiamo detto e eri ancora in Italia e io qui negli Stati Uniti, cioè sembrano secoli fa. Invece lui è qui con me e appunto la puntata condividiamo un po’ il resto della nostra storia insomma. Giusto?

Damir Chernichenko: Giusto.

Allison Dye (Allie): E Nicole ci farai le domande quando magari ci stiamo scordando qualcosa.

Nicole Calvani (Nikita): Eh, no ma non penso, dai, penso che secondo me con tutto quello che avete dovuto fare e passare non vi scorderete niente, però non si sa mai, eh, non si sa mai.

Allison Dye (Allie): Esatto, allora diciamo che sì, noi velocemente faccio un riassunto di quando ci siamo conosciuti. Ci siamo conosciuti 15 anni fa quando io avevo, era nel 2008, febbraio, eravamo entrambi molto piccoli. Io avevo… Tipo 9 anni, tu 7 anni e non ce lo ricordiamo benissimo insomma, ma le nostre famiglie erano amici, quindi con gli anni ci siamo visti, vacanze, eccetera. E niente, quando mi sono trasferita negli Stati Uniti, quando avevo 18 anni, quindi nel 2017, non era facile che ci separavamo perché mi piaceva, però non te l’ho detto. E niente, sono passati alcuni anni che ci sentivamo tutti i giorni e insomma ci siamo messi insieme e ho potuto fare una visita in Italia a trovarlo nel 2019 e lì abbiamo detto, ecco, è una cosa seria.

Damir Chernichenko: Continuiamo, continuiamo.

Allison Dye (Allie): È una cosa seria, continuiamo. E pensavamo, no, ci rivediamo nel 2020, ma tutti si ricorderanno che quell’anno è stato un anno pieno di eventi imprevisti, insomma, tra la pandemia e la guerra in Ucraina e tante cose perché la mia salute è andata a peggiorare quell’anno, non ci siamo potuti vedere perché lui era in attesa dei suoi documenti italiani.

Damir Chernichenko: Stavo aspettando per i documenti italiani e la cittadinanza Italiana, ecco.

Allison Dye (Allie): Ecco, perché sei nato in Ucraina.

Damir Chernichenko: Sì.

Allison Dye (Allie): Quindi io con la salute ero andata a peggiorare che poi ho raccontato in un’altra puntata che mi hanno diagnosticato con un’altra malattia neurologica e niente, quindi dovevamo aspettare i documenti. Con la mia salute non stavo bene, quindi non potevo viaggiare, lui senza documenti non poteva viaggiare e quindi non ci siamo visti per quattro anni. Sono stati dei anni duri, ma quando Damir finalmente ha ricevuto la cittadinanza… Cittadinanza italiana, abbiamo deciso insieme di iniziare il processo dell’immigrazione per fargli venire qui negli Stati Uniti. Come ti eri sentito in quel momento tu?

Damir Chernichenko: Vabbè, ero felice per poco perché poi ci hanno rifiutato dei documenti a Milano, quindi poi abbiamo dovuto fare altri processi e quindi era un po’ brutto.

Allison Dye (Allie): Sì, diciamo…

Damir Chernichenko: Era bello finalmente fare un qualcosa per… Per incontrarci, però anche se era…

Allison Dye (Allie): Non era semplice, insomma. Ad un certo punto abbiamo deciso di parlare con un’avvocata specializzata in immigrazione, insomma. L’abbiamo assunta e abbiamo iniziato i documenti al… Io voglio dire gennaio del 2023 e praticamente è un processo lungo. Insomma, con la sua guida finalmente abbiamo avuto la richiesta pronta. Lei praticamente ha detto, guarda, se voi fate la richiesta, diciamo che siete fidanzati. Per motivi legali siete fidanzati e avrete poi 90 giorni in cui sposarvi e questo sarà il processo più corto. E quindi abbiamo detto, va bene, siamo fidanzati, ci sposiamo in 90 giorni e abbiamo mandato la nostra richiesta ad ottobre del 2023. Da lì l’avvocata ci ha spiegato che comunque… Ci sarebbero voluti almeno 12 mesi prima di sentire qualcosa. Invece dicembre dello stesso anno riceviamo la nostra prima approvazione. Anche la nostra avvocata rimane a bocca aperta perché non se lo aspettava proprio. Anche noi felicissimi, nel senso…

Damir Chernichenko: Certo.

Allison Dye (Allie): Però sapevamo che comunque c’erano altri passaggi da fare. Dovevamo far capire al governo americano come mai non ci siamo visti in… In questi anni. Quindi sono andata dal mio medico di base, spiegò un po’ la situazione. Dico, guarda, con la mia salute non sono stata bene e quindi mi servirebbe che lei mi scriva una lettera spiegando che con la mia salute non potevo viaggiare. Lei ovviamente ha concordato pienamente perché conoscendomi, vedendo cosa ho passato negli ultimi anni con la salute, anche lei non se lo sentiva che io facessi un viaggio da sola per ora. E quindi mi scrisse questa lettera e anche questa il governo americano per fortuna l’ha accettato e abbiamo inviato la seconda richiesta nel processo a gennaio di quest’anno ed è stata approvata già a febbraio e a marzo gli hanno fissato l’intervista che era l’intervista finale, no? Per venire negli Stati Uniti. Racconta tu un po’ come ti sei sentito perché…insomma…

Damir Chernichenko: Vabbè, lì sì, era a Napoli l’intervista, dovevo fare una visita medica prima, lì a Napoli con dei medici privati e poi il giorno dopo c’era l’intervista. No, ero preoccupato di cosa potevano chiedere, se forse non eravamo convinti abbastanza con i documenti o altro, però alla fine, vabbè, dopo file perché c’era tanta gente, non mi hanno neanche chiesto così tanto. Probabilmente… Li abbiamo convinti bene con tutto il processo dei documenti, tutta la documentazione della malattia..

Allison Dye (Allie): Le foto…

Damir Chernichenko: Tutte le foto, tutti i messaggi di tutti gli anni passati.

Allison Dye (Allie): Esatto.

Damir Chernichenko: Quindi non mi hanno neanche chiesto tanto.

Nicole Calvani (Nikita): Ah, quindi avete dovuto allegare anche messaggi per dimostrare che comunque avevate una relazione, giusto?

Allison Dye (Allie): Si!

Damir Chernichenko: Messaggi, foto…

Allison Dye (Allie): Sì, screenshot delle nostre videochiamate. Che vengono spesso sfocate, però comunque…

Damir Chernichenko: Fogli, fogli, fogli.

Allison Dye (Allie): Mamma mia, sì, quanti fogli.

Damir Chernichenko: Una pila di documenti.

Nicole Calvani (Nikita): Mi ricordate tanto il programma 90 giorni per innamorarsi, che guardo sempre, solo che voi, a differenza loro, state insieme da tanti, tanti anni. Allora, quindi in questi 90 giorni, se mi ricordo bene anche dal programma che vedo praticamente ogni domenica, voi vi dovete sposare.

Allison Dye (Allie): Esatto, esatto. Lui appena… Mi hanno dato la visa dopo l’intervista, ha comprato il biglietto aereo in… Cioè, che era per una settimana dopo l’intervista, quindi sembrava pazzesco. E infatti tuttora è stranissimo vederlo, cioè sembra di essere in un sogno, non lo so. È stranissimo. Però sì, abbiamo poco tempo per prepararci, però ecco, con tutta l’attesa che abbiamo avuto a causa delle malattie, documenti, eccetera, siamo pronti. Nel senso…

Nicole Calvani (Nikita): Che bellezza, non vedo l’ora, non vedo l’ora, sarete bellissimi, già lo so. E quindi, e quindi, e quindi che succede se non vi sposate? Cioè, Damir non ha diritto alla visa, giusto?

Allison Dye (Allie): Esatto, e dovrebbe uscire dagli Stati Uniti, insomma.

Nicole Calvani (Nikita): Ah, ok. E poi la green card gli avverrà quando arriverà, insomma. Io so che i tempi sono abbastanza lunghi, solitamente, per arrivare alla green card. Non lo so, mi ricordo, non ricordo chi me l’aveva detto. Però… Mi pare un anno anche ci vuole.

Allison Dye (Allie): Sì, anche due anni, dipende molto. Però, come ha detto la nostra avvocata, lei adesso esita molto prima di dirci, ecco, tempi d’attesa, perché ogni volta che lei ci dava un tempo d’attesa, le cose capitavano molto prima. È pazzesco pensare che ci sposiamo ad aprile, perché a dicembre di anno scorso stavamo pensando ancora che non avremmo sentito niente fino ad ottobre del 2024.
Per la prima approvazione, invece, a dicembre c’era arrivata quella prima approvazione in tre mesi.

Nicole Calvani (Nikita): Ma infatti ero rimasta stupita anch’io. Anch’io mi aspettavo tempi lunghissimi, invece, bene o male, dai, siete riusciti a fare le cose in, tra virgolette, poco tempo. Anche se per voi, immagino, sia stata un’immensità, perché poi sai di essere vicino ad avere documenti per vedervi, mamma mia. Cioè, secondo me, ma com’è il tempo? Il tempo vi passava oppure, tipo, i mesi sembravano infiniti? Com’era il discorso?

Damir Chernichenko: Vabbè, rivedendo adesso, diciamo, forse penso che passavano abbastanza velocemente.

Allison Dye (Allie): Sì, anche perché siamo stati entrambi molto impegnati. Io con l’università, anche lui lavorava. Quindi, insomma, era diventato comunque una nostra abitudine chiamarci ogni… Io gli chiamavo ogni mattina da me. Quindi ci sentivamo sempre. È brutto dire che ci siamo abituati. A non vederci. Però, ecco, onestamente è così, perché non abbiamo avuto scelta. Quindi, ecco, siamo stati veramente sempre attenti a rimanere sempre in contatto. Mandare foto, video, fare chiamate tutti i giorni. E questo aiuta tanto. Però, ecco, penso che sì, potevamo anche stare tutti i giorni a piangere perché non eravamo insieme. Però, ecco, non tutti i giorni piangevo perché, ecco, era così. Cioè, era diventata normale la cosa. Ecco, la speranza comunque c’era sempre perché volevamo stare vicini. Però, insomma… E poi la cosa brutta è che ad un certo punto, durante l’estate di anno scorso, mi sembra, non avevamo ancora inviato la prima nostra richiesta al governo. E l’avvocata aveva detto, ma, ecco, più avanti servirà a far capire che vi siete visti negli ultimi due anni è una cosa che il governo vuole vedere per capire se siete una vera coppia. Quindi, cerchiamo già in anticipo di farvi vedere. Tu non puoi viaggiare per motivi di salute. Lui, ecco, potrebbe magari chiedere una visa non un ESTA perché non aveva ancora cittadinanza italiana. Una specie di visa per venire comunque come turista. E quindi lui c’era andato a Milano per fare questa richiesta e tutto. E gliel’hanno negato più volte. Ed è stato molto frustrante. Quindi, ecco, penso che la maggior parte del tempo stavamo sempre pensando al prossimo passo. Quindi c’era sempre qualcosa da dire. Ah, ok, tra poco vediamo se possiamo… Ecco, dall’inizio aspettiamo che finisca la pandemia. Aspettiamo che la tua salute si stabilizza. Aspettiamo che, insomma, che ti arriva la cittadinanza italiana, eccetera. Ah! Aspettiamo che possiamo iniziare il processo di rimigrazione. Quindi c’era sempre qualcosa a cui guardare. In senso, ci aiutava, penso, a non demoralizzarci. E poi l’amore che va oltre la distanza, insomma. Penso che, sì, l’amore fa tanto. Quando vuoi veramente bene ad una persona, quando ami veramente una persona, non c’è un’attesa troppo lunga. Almeno la penso così.

Damir Chernichenko: Sì, bisogna volerlo tanto, in senso, per aspettare così a lungo. Stare insieme, ecco.

Nicole Calvani (Nikita): E quindi è stata più lunga la procedura per la cittadinanza italiana o per l’immigrazione?

Damir Chernichenko: La cittadinanza italiana.Penso doveva arrivare forse in quattro anni, l’ho aspettata anche tipo cinque, forse.
Qualcosa del genere.
Anche se dicevano che per i giovani faceva prima. No, non penso che ha funzionato per me.

Nicole Calvani (Nikita): Beh, tremendo.
Insomma, la dice tutta, anche perché sappiamo che qui in Italia, col discorso cittadinanza, è un casino, è un casino. Anche qui sono abbastanza… Qui apriamo un discorso infinito. Però, comunque, in tutto ciò, ora che siete insieme, contatemi, mamma mia. Cioè, nel senso, quando vi siete visti, come avete reagito, cosa avete detto, che ne so?

Damir Chernichenko: A parte che sono arrivati in ritardo per l’aereo. Per incontrarmi.

Allison Dye (Allie): Questo è stato un errore di comunicazione con me e la mia famiglia. In qualche modo i miei genitori avevano capito che dovevamo essere all’aeroporto perché lui doveva arrivare alle 9.45 di sera. Anche se avevo ripetuto più volte che doveva arrivare alle 9.22. Cioè, proprio preciso, preciso, no? Io continuavo a ripetere, alle 9.22 arriva. Ma, in qualche modo, il giorno stesso, quando dovevamo andare a prenderlo, loro pensavano. Alle 9.45 io pensavo all’orario corretto. Quindi, ci stiamo preparando per andare all’aeroporto e io continuo a dire, dai, dai, dobbiamo andare, no? E i miei ridevano, dicevano, dai, sei così contenta, ma abbiamo tempo, abbiamo tempo, no? E, comunque, sono due tempi abbastanza vicini. Però, quando si parla di aereo che arriva, diciamo, e che vuoi essere lì quando scende, ecco, fa tanto. Quindi, siamo ancora in macchina perché siamo stati bloccati Un attimo in traffico e vedo che sono le 9.22 e mi sento tristissima. Cioè, se sono un essere, ho tristissima. E dico ai miei genitori, oh, starà arrivando proprio ora e io non ci sono. E lui, nel frattempo, poi racconta la sua prospettiva. Mia madre dice, ma in che senso sta arrivando ora? Deve arrivare alle 9.45. Ho detto, no, mamma, arriva alle 9.22. E i miei genitori hanno iniziato a scusarsi subito perché si sentivano molto in colpa. Quindi, e loro volevano anche dire, no, no, no. Perché fare il video della nostra prima vista, no? Quando ci siamo visti per la prima volta dopo tutto sto tempo. Quindi, arriviamo all’aeroporto. Lui è già fuori. Lo vedo. Appena si ferma la macchina, io scendo e corro verso di lui. E ci abbracciamo. Loro, nel frattempo, cercano di aprire il telefono per fare un video, no? Il video che è venuto. Ci stiamo già abbracciando, piangendo. Perché, ti giuro, appena mi ha abbracciata, mi sono sentita a casa. E ero talmente presa da tutte le emozioni che mi sono messa a piangere per la gioia, per il… Secondo me anche il sollievo. Perché sono stati degli anni in cui, sai, non si sapeva se ci saremmo visti quell’anno o no. Sono stati tanti anni d’attesa. E quindi, in quel momento, insomma, abbracciandolo, sentivo gioia, sollievo, tutto insieme. Invece tu, cosa hai vissuto? Perché, ecco…

Damir Chernichenko: No, beh, io sono uscito dall’aereo, mi guardavo intorno, dico, ma saranno qua, forse non potranno arrivare fino a qui.
E sono giù, giù, sono qua.
Quindi…

Nicole Calvani (Nikita): Mi immaginavo, era la scena, di te che ti guardi, ma in che senso? Ma io sono qui.

Damir Chernichenko: No, poi sono andato, ho seguito la folla, perché non sapevo dove era l’uscita. Andavo dove andavano tutti. Poi giù per le scale. Anche se Allison diceva, sì, noi ti aspetteremo al secondo piano, faccio arrivare i genitori giù e vengo, vengo a vederti. E io ero già al secondo piano, stavo già scendendo, ho detto, ma chissà, forse sto sbagliando qualcosa io. Poi ero giù, vedevo già la porta d’uscita, ho detto, vabbè, qua sono già all’uscita. Allora ho scritto ad Allison, ho scritto, maaa io sono giù.
Quindi lei fa, eh, noi stiamo arrivando. E io ho detto, vabbè, allora esco a questo punto e vi aspetto fuori. e ho visto una macchina bianca, grossa, che era la loro. E niente, poi ero a casa, ecco.

Allison Dye (Allie): Amore.

Nicole Calvani (Nikita): Oh, madonnina, bello. Ha detto, poi ero a casa, ma mi sono sciolta io. Che bello. Sono troppo contenta. Cioè, anche perché da quando conosco Ali, praticamente, c’è, eh, sì, un giorno Damir verrà, sei giù, adesso è a sinistra, vabbè, vabbè. Cioè, quindi un po’ ha assistito la vostra, diciamo, evoluzione, no?

Damir e Allison: Sì, sì, esatto.

Nicole Calvani (Nikita): Alla vostra speranza, al vostro amore, perché alla fine è quello, è l’amore, no?

Allison Dye (Allie): Sì, esatto.

Nicole Calvani (Nikita): È tutto così bello e, allo stesso tempo, surreale, perché davvero è, è, è anche surreale la cosa, non saprei spiegarvelo, visto da fuori, eh.

Allison Dye (Allie): Vero.Sì, sì, no, infatti lo è, lo è. Poi pensando che ci siamo conosciuti, cioè, perché abbiamo fatto il calcolo l’altro giorno, cioè, che ci siamo conosciuti 15 anni fa, cioè, è una storia bellissima.

Nicole Calvani (Nikita): Ma, eh, ripetetemi un po’ come vi siete conosciuti, dai. Anche se abbiamo già, vi invito ad ascoltare la puntata che abbiamo fatto, penso, ormai tre o quattro anni fa, di, della storia di Allie e Damir, però, ecco, era comunque, Alli riassumerà un po’ anche Damir, riassumeranno un po’ la loro, come si sono conosciuti, ecco.

Allison Dye (Allie): Sì, eravamo entrambi molto piccoli, non è che ce lo ricordiamo benissimo, meno male abbiamo alcune foto, eh, che abbiamo utilizzato anche come prova per il governo, quando abbiamo fatto la nostra richiesta, eh, e niente, crescendo. Le nostre famiglie essendo amici, ci vedevamo spesso, e io, la prima volta che mi ricordo di averlo visto, era abbronzatissimo, con capelli biondi.

Damir Chernichenko: Sì, mi facevo le tinte, mio padre faceva le tinte.

Allison Dye (Allie): Perché aveva fatto le tinte, quindi, vedi, questo ragazzo, cioè, cioè, da tutto sembra moro, no? Cioè, poi, abbronzatissimo, e con questi capelli, cioè, quasi bianchi da quando erano biondi. Sì, ed era timidissimo, ma veramente timido. Non parlava, infatti, mi chiedevo, mi ricordo di aver chiesto anche a mia sorella, ma secondo te sa parlare, nel senso, perché non l’ho visto parlare molto, e invece no, col tempo ci siamo conosciuti sempre meglio. Però non è che abbiamo sempre parlato tanto, cioè, lui, però, insomma…

Damir Chernichenko: No, ma da piccoli, no..

Allison Dye (Allie): No, cioè, che poi abbiamo, siamo stati parti di una band, in cui lui suonava batteria.

Damir Chernichenko: Ecco, questo è molto più avanti.

Allison Dye (Allie): Sì, questo è molto, molto più avanti, e io cantavo. E facevo parte del, tipo, del coro, insomma, e ci vedevamo molto spesso, perché avevamo anche tanti amici, eccetera, in comune, e lui mi sorrideva sempre, nel senso, cioè, questo che mi ha sciolto sempre, perché ogni volta che arrivavo, no, salutavo tutti e c’era sempre lui che mi guardava e sorrideva, cioè, con questo sorriso stupendo, e niente, quando poi ci siamo trasferiti, mi dispiaceva molto. Perché avevo 18 anni, non sapevo cosa volessi fare con la vita, non mi sembrava il tempo di dire niente, non era tempo di dire niente, e comunque, a distanza, non è che sembra una cosa molto, molto fattibile. E invece, sentendoci tutti i giorni, è stato lì per me, per dei momenti veramente duri, tra diagnosi delle varie malattie neurologiche.
E’ stato un momento molto difficile, insomma, lui c’era, perché potevo semplicemente scrivergli subito, e niente, mi sono innamorata, però, ecco, non era semplice, perché lui, sei stato tu a dirmi, ah, ma vogliamo essere più che solo amici, e io rifiutavo, cioè, Niki, sai come sono, cioè,

Nicole Calvani (Nikita): SEI TIMIDAA

Allison Dye (Allie): Devo pensarci bene. (Allie ride) Dai, poi ci scrivevamo..

Damir Chernichenko: Ci vogliamo bene, ci vogliamo bene, e poi lei: Sì, però siamo solo amici, e io, mh, ok.

Nicole Calvani (Nikita): Io a questo non credo.

Allison Dye (Allie): Che poi, sì, diciamo, quando abbiamo deciso di stare insieme, è stata la cosa più naturale al mondo, cioè, non era neanche strano, perché quando si tratta di un rapporto di amicizia che poi diventa qualcosa di più, a volte magari c’è, cioè, sembra strano, no? Invece, sembrava la cosa più naturale al mondo, secondo me. Tu, invece, cosa provavi durante tutto questo, quello che ho riassunto?

Damir Chernichenko: Mh, vabbè, a parte, quando eravamo ancora qua, quando vi siete trasferiti su, che ci vedevamo più spesso, sì, là, diciamo, era più lì che mi innamoravo piano piano, anche quando mi sorridevi, e poi spesso quando non c’era per salute o altro, andavo in giro a chiedere, ma, Allison, Allison dove?

Allison Dye (Allie): E questo me lo dicevano sempre i miei genitori, dicendo, ah, Damir chiede, perché non c’eri oggi, e mi prendevano in giro per questo. ah e poi ecco..

Damir Chernichenko: E poi ero piccolo quando ero, cioè, ero con 16 anni quando eravamo andati via. Sì, eravamo entrambi piccoli, sì. Quindi, sì, non ci siamo detti proprio niente, però ci siamo tenuti in contatto.

Allison Dye (Allie): Esatto.

Nicole Calvani (Nikita): Sentite, vi faccio l’ultima domanda un po’ delicatina, e ora che siete insieme, invece, a volversi della malattia e tutto, come la state vivendo, questo aspetto?

Allison Dye (Allie): Ecco, diciamo che, per fortuna, sto avendo dei giorni abbastanza, cioè, ecco, tranquilli, stabili, con i miei sintomi, però ho avuto una serata l’altra sera, non so cosa hai provato, perché mi sono venuti un po’ di spasmi e…

Damir Chernichenko: Vabbè, io, cioè, a parte che l’ho già vista, non è che era la prima volta che ti vedevo, nelle videochiamate anche avevi gli spasmi e tutto, quindi, cioè, ero pronto, questo, appunto, ti ho accompagnata a letto, ti ho messo a letto, così riposavi…

Allison Dye (Allie): Eh, perché l’unica cosa da fare, quando mi iniziano a tremare le gambe, le mani, il collo e non riesco a tenere aperto gli occhi, l’unica cosa da fare è mettermi a letto, un po’ come spengnere il PC e riaccenderlo la mattina dopo.

Nicole Calvani (Nikita): Via, via, fai l’aggiornamento.

Allison Dye (Allie): Eh, però devo dire che, sì, in quel momento sentivo, vabbè, che con i sintomi non c’era, ma, cioè, non è che riuscivo molto, molto a pensare, ah, mi sento in imbarazzo, un po’ mi sento in imbarazzo al momento, ma non tantissimo, perché proprio i sintomi mi distraggono parecchio, però dopo, ecco, la mattina dopo ho detto, mamma mia, cioè, mi dispiace che mi ha dovuto vedere così, però, insomma…

Damir Chernichenko: Lei pensa che non la vedrò mai così, cioè, in senso…

Allison Dye (Allie): Però è anche bello il modo che, cioè, mi ha tenuto vicina come se fosse una cosa che ha fatto gia mille volte..nel senso, niente di drammatico,cioè, non si era spaventato, e per questo sono grata, nel senso…

Nicole Calvani (Nikita): Eppure, e hai anche avuto il tuo futuro marito accanto, cioè, proprio fisicamente, perché un conto è esserti accanto nella videochiamata, un conto è essere lì, proprio, fisicamente.

Allison Dye (Allie): Esatto, no, è vero.

Nicole Calvani (Nikita): Perché mi ricordo con Jacopo che, chiaramente, noi eravamo molti chilometri meno a distanza, meno ore a distanza, sicuramente, però, ecco, quando stavo male a distanza, ecco, rispetto a quando stavo male e c’era lui presente, era, ecco, per me, chiaramente, i sintomi non è che miglioravano, magari, perché, se no, Jacopo me lo t’aveva dimenticato nel 64, però, diciamo, ecco, che psicologicamente mi faceva stare tanto, tanto meglio, ma tuttora, chiaramente, perché ci abito qui, quindi, però, ah, il mio marito ha anche dettagli, però, ecco, è un’altra cosa, proprio, essere vicini.

Allison Dye (Allie): Sì, sì, no, è tutta un’altra cosa.Sono veramente grata perché sono stati degli anni veramente duri, ma quando mi meraviglio per la buona fortuna che abbiamo avuto con i documenti e anche il fatto che ho avuto dei medici che non hanno esitato per niente quando ho chiesto una mano con i documenti che mi servivano, perché, conoscendo la mia storia, hanno scritto le lettere di cui avevo bisogno senza problemi. Comunque, con tutto quello che abbiamo passato, insomma, mi sento veramente grata che siamo arrivati a questo punto e sembra surreale. Ecco la parola, secondo me, l’ha detto tu, Nicole, ed è la parola giustissima in questo momento.

Nicole Calvani (Nikita): Bene, io avrei un’altra giusto domanda. Questa puntata dura tipo due ore, ma va bene.
Allora, sia a Allie che a te Damir cosa direste all’Allie e Damir del passato, del presente e del futuro… e buona fortuna per le risposte.

Damir Chernichenko: Allora, per il Damir del passato direi.Resisti che andrà tutto bene alla fine. Per presente, sinceramente non lo so, sembra un sogno, quindi non so neanche cosa, come potrei esprimerlo.

Nicole Calvani (Nikita): Ci sta, ci sta.

Allison Dye (Allie): Allora, all’Allison del passato,insomma penso che le voglio dire grazie perché… Ha passato tanto e non si è arresa e meno male che sono qui oggi vivendo un sogno grazie a lei. All’Allie del presente voglio dirle di apprezzare ogni secondo perché il tempo inizierà già… Cioè, già è iniziato in realtà a volare perché sai, quando si è felice, insomma, passa tutto… Di fretta certe volte, quindi voglio comunque apprezzare il momento più possibile. Per il presente voglio dirle di apprezzare ogni secondo perché il tempo inizierà già… Cioè, già è iniziato in realtà a volare perché sai, quando si è felice, insomma, passa tutto… Di fretta certe volte, quindi voglio comunque apprezzare il momento più possibile. E all’Allison del futuro vorrei dire di non dimenticare da dove siamo arrivati perché è stato un percorso lungo, quindi magari nei giorni in cui ci daremo un giorno sicuramente fastidio quando mi dà sui nervi o io a lui, voglio ricordare all’Allie del presente di ricordare da dove siamo venuti, quanto abbiamo passato e quanto ci amiamo.

Nicole Calvani (Nikita): Che bello. Che bello, sono contenta. Allie e Damir, io non vi faccio le congratulazioni ora perché ho paura che porti sfiga, sono un po’ superstiziosa, ma sono contenta e non vedo l’ora di vedere quale foto o qualsiasi cosa dove vi sposate, non vedo l’ora e vi ringrazio per essere state qui oggi a raccontare la vostra storia, che è una storia bellissima, ma allo stesso tempo direi che è stato molto faticoso comunque arrivare fino a qui. Non è stato facile per niente, per nessuno di noi.
Non è stato facile per nessuno dei due, immagino, quindi grazie di cuore.

Allison Dye (Allie): E grazie a te, Nicole, per essermi accanto come sempre e grazie a Damir per essere venuto in puntata anche quando non volevi.

Nicole Calvani (Nikita): Grazie di essere venuto in america anche

Allison Dye (Allie): Esatto.

Nicole Calvani (Nikita): Per essere uscito dall’aeroporto poi a vedere se arrivava

Allison Dye (Allie): Per non essere tornato subito indietro quando non mi hai vista,Ecco. E ringraziamo insieme tutti coloro che stanno ascoltando in questo momento, potete ascoltare il nostro podcast su tutte le piattaforme podcast che ci sono, potete seguirci su tutte le piattaforme social, abbiamo Facebook, Instagram e cos’altro, ah, abbiamo TikTok, seguici ovunque e mandiamo abbracci virtuali a tutti.

Nicole Calvani (Nikita): Un abbraccio grande!

Damir Chernichenko: Ciao ciao ciao ciao ciao!

[La SIGLA OUTRO viene interrotta. Sembra che l’audio va indietro, sentiamo un pezzo di audio tagliato da questa puntata]

Nicole Calvani (Nikita): Ecco Damir è quello che chiude meglio, perchè io non so mai cosa dire, cioè io sento un abbraccio virtuale, un abbraccio grande.

Damir Chernichenko: Io non so mai cosa dire quindi il panicoç ciao ciao ciao ciao ciao dieci volte.

Allison Dye (Allie): Ciao ciao ciao ciao ciao ciao. Ok.

[SIGLA OUTRO: Musica, canzone con testo

“Keep on shining,
You’re perfect as you are,
Just the way you are…”]

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