Con tanto piacere vi presentiamo Annalaura Biaggiotti che ci scrive la storia della sua diagnosi di forma ibrida di cefalea a grappolo ed emicrania con aura.

Annalaura Biagiotti

Io sono Annalaura e vengo da Fano, nelle Marche. Gli amici mi chiamano Lana, i più intrepidi mi chiamano Unicorna per via dei capelli colorati che porto sempre da sempre.
La mia storia clinica non è semplice ma il mio amato mare e la passione per il ballo mi hanno sempre aiutata a dimenticare tutto il mondo, almeno per un momento… cerco sempre di dare alle mie giornate un sapore piccante

La mia storia

La mia storia inizia a 13 anni con il primo ciclo e i primi violenti mal di testa.
Mi avevano spiegato che con il ciclo poteva capitare perciò per qualche mese non ho detto nulla. Ma con il passare del tempo i mal di testa apparivano anche lontano dal ciclo.
Mia mamma decide di portarmi da un ginecologo; il quale non potendo effettuare una visita interna ma solo un’eco addome non potè fare molto.

Annalaura Biagiotti

Cercare di convivvere con il dolore

Nel frattempo passa un’anno; tra una visita inutile l’altra da neurologi e ginecologi e altri -ologi di cui non conoscevo l’esistenza. Ma gli episodi si fanno piu frequenti e diventano sempre più violenti. E io inizio a vivere nel terrore di avere un attacco a scuola, o in giro con le amiche o in sala danza. E la danza è tutt’ora la mia grande passione e salvezza.
Poco tempo dopo mi scoppia a scuola. Inizio a stare terribilmente e inizio vomitare ed avvertire fastidio per la luce avere la vista annebbiata. In gran fretta mi viene a prendere il mio meraviglioso Padre. E lui decide di portarmi per la 100esima volta in pronto soccorso ma in un altro ospedale.

La diagnosi

La fortuna ha voluto che in quell’ospedale ci fosse un centro cefalee. E una dottoressa stupenda decide di richiedere un consulto con un neurologo specializzato in cefalee.
Dopo una chiacchierata di mezz’ora mi diagnostica una forma ibrida di cefalea a grappolo ed emicrania con aura.
È una svolta.
Il Neurologo mi insegna a riconoscere le avvisaglie. Tipo il naso che cola, ronzio nelle orecchie, flash di luce improvvisi, bruciore alle guance. Tutte cose che io non avevo mai collegato al sopraggiungere di un attacco. Troviamo insieme i farmaci giusti e riesco a bloccare gli attacchi sul nascere, a gestire quelli più violenti, e con una profilassi a diminuirne la frequenza.

La mia vita dopo la diagnosi

Sono tornata alla vita. E questo neurologo eccezionale mi segue ancora oggi. Mi aiuta a capire come gestire questa malattia cronica e invalidante per la quale purtroppo non esiste una cura definitiva.

Il mio messaggio

Vorrei dire a tutti di non provare vergogna nel chiedere aiuto, non aver paura di dire “non ce la faccio” e di non arrendersi ai medici che dicono “è solo stress”. Ignorate le persone che dicono “è solo un mal di testa, capita a tutti” perchè non è vero. E non deve essere sottovalutata come condizione.
Non arrendetevi, trovate lo specialista giusto perchè davvero può migliorarvi la vita, viviamo schiavi di questo dolore inimmaginabile che appare e scompare come vuole e va gestito nel miglior modo possibile.Dobbiamo imparare a vivere in modo diverso, senza lasciarci sopraffare.
Ho solo una parola da dire: coraggio.

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